“Le gemme” vuole essere una collezione di quaderni di poesia dedicata a poeti contemporanei opportunamente selezionati, con il proposito di rappresentare una summa della loro poetica. L’intenzione è quella, infatti, di raccogliere le gemme di ogni autore per sintetizzarne il discorso poetico e, al tempo stesso, per facilitarne la diffusione attraverso un formato semplice ma elegante e di immediato impatto visivo.Nella convinzione che non è certo la quantità a determinare la qualità, Progetto Cultura ed io, abbiamo ritenuto qualificante dare vita a questa nuova iniziativa editoriale nella prospettiva di testimoniare momenti di elevata ispirazione poetica, tali da potersi legittimamente inserire nel panorama letterario contemporaneo per la loro unicità e significatività, sia dal punto di vista contenutistico che stilistico.“Le gemme”, pertanto, non vuole essere soltanto una collana di poesia, ma una teca luminosa dove i poeti possono mettere in evidenza i loro tesori.



TempoMassimo di Massimo Pacetti

Ed. Progetto Cultura

Le gemme - Collezione di quaderni di poesia n.1
giugno 2011
ISBN 978-88--6092-331-8

Introduzione di Cinzia Marulli Ramadori

Con Massimo Pacetti si inaugura la nuova collezione di quaderni di poesia “Le gemme” e ciò non a caso. Massimo infatti è autore prolifico ed ha già al suo attivo molte raccolte, ma soprattutto è un autore perfettamente incardinato nella contemporaneità.
La sua poesia è caratterizzata da una linguaggio immediato e fluido, di diretta comprensione anche se non esclude la possibilità, anzi la necessità, di una lettura stratificata. 
Infinite sono le argomentazioni affrontate della poesia del Pacetti ed in particolare sono stati evidenziati due temi fondamentali ed emergenti: il dolore e il coraggio. Credo, tuttavia, che non si possa limitarne l’ampiezza con dettami riduttivi, forse sarebbe più giusto dire che la poesia di Massimo Pacetti è la “poesia della vita” nell’accezione più ampia possibile che si possa dare a tale definizione.
Questa raccolta si differenzia però radicalmente da tutte le altre perché affronta, anzi evidenzia, una tematica che fino ad ora non era stata mai rilevata nella poetica del Pacetti, ovvero la tematica del “tempo”.  Il tempo inteso proprio come un protagonista, come un personaggio che interpreta i suoi molteplici significati.
Da qui nasce anche il titolo di questa raccolta: “TempoMassimo”quale estrema sintesi lessicale di un concetto invece vastissimo visto e interpretato dall’animo poetico di Massimo Pacetti. Così nella poesia “Incontrarsi” il tempo acquista una dimensione tangibile, in  “I gladiatori” troviamo il tempo della memoria e del ricordo, ma anche il tempo del cambiamento, in “San Simeone” vi è invece una sospensione temporale che trascende il tempo fisico, in “6 agosto ore 8.15” la riflessione poetica si poggia sul senso della caducità e della distruzione, in “Tutto era bello” c’è il compiacimento del ricordo legato al tempo della giovinezza.
Il tempo è un concetto sul quale sono stati scritti non fiumi, ma mari d’inchiostro a partire da Aristotele che lo definì come “l’ordine misurabile del movimento”, passando per Newton che  distinse il Tempo Assoluto da quello Relativo, giungendo ad Hegel per il quale il tempo è “come il principio medesimo dell’io, della pura autocoscienza” trovando il suo fondamento in Plotino e in Sant’Agostino con i quali, appunto, ebbe inizio la concezione del Tempo come intuizione del divenire che porta in sè la riduzione del tempo alla coscienza. Infatti Sant’Agostino diceva: “non ci sono tre tempi, passato, presente e futuro, ma soltanto tre presenti, il presente del passato, il presente del presente, il presente del futuro”.
In questa raccolta di poesie, dunque, Massimo Pacetti ci pone davanti alla sua particolare concezione del tempo e la trasforma in poesia, essendo, tale concezione del tempo, tanto immateriale quanto inscindibile dalla coscienza dell’uomo.

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Massimo Pacetti riceve il premio
Don Luigi Di Liegro


Massimo Pacetti, scrittore e giornalista, è nato nel 1947 a Sesto Fiorentino (FI) da una famiglia di mezzadri. Da anni vive a Roma. Ha ricoperto molti incarichi politici e sindacali. Si è sempre dedicato alla scrittura e alla poesia ed ha pubblicato fino ad oggi: Cammineremo tenendoci per mano (Il Pavone Editore), Saltando sopra gli steccati (Ed. Del Giano), La risalita (Ed. Del Giano), Lo spirito del tempo tra musica e manga (Ed. Artescrittura), Sogni e Segreti (Ed. Estro-Verso), Estremità Strappate (Ed. Estro-Verso), La danza della notte (Otma Edizioni), Fuga da Firenze (Lepisma), Nomade (Lepisma).  Da marzo del 2000 è accademico dei Georgofili.

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