“Le gemme” vuole essere una collezione di quaderni di poesia dedicata a poeti contemporanei opportunamente selezionati, con il proposito di rappresentare una summa della loro poetica. L’intenzione è quella, infatti, di raccogliere le gemme di ogni autore per sintetizzarne il discorso poetico e, al tempo stesso, per facilitarne la diffusione attraverso un formato semplice ma elegante e di immediato impatto visivo.Nella convinzione che non è certo la quantità a determinare la qualità, Progetto Cultura ed io, abbiamo ritenuto qualificante dare vita a questa nuova iniziativa editoriale nella prospettiva di testimoniare momenti di elevata ispirazione poetica, tali da potersi legittimamente inserire nel panorama letterario contemporaneo per la loro unicità e significatività, sia dal punto di vista contenutistico che stilistico.“Le gemme”, pertanto, non vuole essere soltanto una collana di poesia, ma una teca luminosa dove i poeti possono mettere in evidenza i loro tesori.



Mi vestirei di mare di Carla De Angelis

Ed. Progetto Cultura
Le gemme - Collezione di quaderni di poesia n.3
dicembre 2011
ISBN 978-88-6092-385-1

Introduzione di Cinzia Marulli Ramadori

Nella vita nasce e si nutre la poesia di Carla De Angelis. Non ci sono fingimenti; è la realtà, quella del cuore, a cantare nei suoi versi. E sono versi asciutti perché nulla sia di troppo, perché non servono inutili giri di parole davanti al muto sentire dell’animo.  Proprio in tale sentire, che va oltre la bieca apparenza, che palpita e freme, si sostanzia la poesia di Carla. che diviene una voce forte della nostra contemporaneità dove sintesi e linearità tratteggiano uno stile diretto, incisivo, penetrante.
Non ci sono avvenimenti eccezionali, personaggi illustri, storie blasonate, ma tutto è ricondotto ad una forte e intensa umanità: è l’uomo e la donna, nella loro quotidianità a essere protagonisti della storia, ad esprimere attraverso semplici e umanissimi gesti il grande senso della vita. Così Carla De Angelis ci dice: “Devi sapere che vivo di piccole cose/e grandi dolori, voli di Icaro/finiscono come gocce di acqua sul fuoco/continuo a pungermi con l’ortica/la porta sempre aperta/entrate  a piedi scalzi /non calpestate i disegni/. Perché ogni piccola cosa della nostra esistenza diventa grande in base al nostro sentire, perché il dolore ci piega e ci rende forti allo stesso tempo, ma soprattutto ci porta a desiderare di volare, come Icaro, purtroppo,  troppo vicino al sole;
Nelle poesie dedicate alla figlia si concentra il senso dell’amore, la dedizione assoluta che travalica la propria condizione per divenire insegnamento universale; non un insegnamento voluto, preteso, ma solo semplicissimo e umilissimo esempio. Carla ci esprime un concetto enorme con pochissime scarne parole: “Resto orfana/quando vai in vacanza/”. Si ribalta il ruolo materno, l’amore è così forte da privarci di ogni nostro passato davanti alla sua mancanza e la parola poetica diviene potenza assoluta.
Questo è uno dei motivi che mi hanno spinto a includere la poesia di Carla De Angelis nei quaderni “Le gemme”, perché sento l’autenticità dei suoi versi nei quali la parola assume senso e sostanza: è l’anelito infinito dell’uomo che respira aria, ma anela a vestirsi di mare.

***

Carla De Angelis è nata a Roma nel 1944. Ha pubblicato i primi versi nella rivista internazionale “Pensiero ed Arte” e collaborato all’antologia dedicata a Dante Alighieri nel VII centenario della nascita. Nel 1995 il Presidente della Repubblica le ha conferito l’onoreficenza di “Cavaliere al merito della Repubblica Italiana”. Ha pubblicato: Salutami il mare ; Diversità apparenti, libro dialogato con Stefano Martello; Il resto (parziale) della storia, vincitore al concorso “Albero Andronico”; “A dieci minuti da Urano” (poesie di tentata conquista), secondo classificato al premio “Vittoria Colonna” 2011.

Nessun commento:

Posta un commento