“Le gemme” vuole essere una collezione di quaderni di poesia dedicata a poeti contemporanei opportunamente selezionati, con il proposito di rappresentare una summa della loro poetica. L’intenzione è quella, infatti, di raccogliere le gemme di ogni autore per sintetizzarne il discorso poetico e, al tempo stesso, per facilitarne la diffusione attraverso un formato semplice ma elegante e di immediato impatto visivo.Nella convinzione che non è certo la quantità a determinare la qualità, Progetto Cultura ed io, abbiamo ritenuto qualificante dare vita a questa nuova iniziativa editoriale nella prospettiva di testimoniare momenti di elevata ispirazione poetica, tali da potersi legittimamente inserire nel panorama letterario contemporaneo per la loro unicità e significatività, sia dal punto di vista contenutistico che stilistico.“Le gemme”, pertanto, non vuole essere soltanto una collana di poesia, ma una teca luminosa dove i poeti possono mettere in evidenza i loro tesori.



Agli zigomi delle finestre di Giulio Maffii

Ed. Progetto Cultura

Le gemme - Collezione di quaderni di poesia n.9
giugno 2013
ISBN 9788860925473
Introduzione di Elio Pecora

L’epigrafe, che Giulio Maffii pone ad apertura di questo libro di versi, viene da Rilke e definisce l’amore come “ due solitudini che si proteggono a vicenda, si toccano, si salutano.” Chiarimento e rassicurazione affatto smentite da quanto l’io del poeta va pronunciando nel versificare fitto e denso della raccolta. Dove, sono dominanti l’inquietudine e l’amarezza, ma anche l’interiore vigoria del restare e del comprendere da parte di quello stesso io, arreso alla solitudine e pure in cammino verso la consapevolezza. Da subito, dal primo manifestarsi, l’essere e l’esistere si delimitano negli oggetti, nei luoghi, nelle creature della quotidianità, per riconoscersi nella vicenda corta e segnata dell’uomo. E se la memoria aggrava il dispiacere, è il gesto ad aver la meglio ,“le mani sconfiggono il pensiero”. Per ciò il pensante diffida dei suoi stessi pensieri, anche mentre guarda come un dono all’attesa e, “discretamente perso”, seguita a cercare un’impossibile armonia. E ha pretesa di trovarla nell’amore, già palesato come un bene e insieme come una prigionia, come un difficile scambio nel preteso impegno del durare. L’andamento del verso, ora fluido ed esatto, ora zoppo e incespicante, s’avvale di una lingua chiara che pure, a momenti, s’attorce, si nasconde. Così resiste la promessa , il mondo intero si tinge di desiderio inappagato, la casa e le stanze e i giorni sono abbrivi di un difficile viaggio, le stesse parole si tingono di segretezza perfino ebbra, spesso soltanto dolorosa. Perfino il passato arriva a mostrarsi “imprevedibile” in chi, per fuggire dalla pena, lo ripercorre nel dubbio e nella scontentezza. L’amante, che sa e soffre il dopo ( l’assenza, l’abbandono ) non esce mai interamente dal tempo in cui si perse nell’amore e nell’amata :< E’ ancora quel giorno / che profuma di cera e umido / in cui ho respirato / l’esilio in cui penetravo. / ..E’ ancora quel giorno / con le porte chiuse / e il telefono staccato.> Quanto vince però, e rende più chiara la parola e più inestricabile la tristezza, é il dirsi che tutto fu un gioco amabile e crudo, ma non più di un gioco. E pure, nel mondo diviso e stretto, la felicità promessa e intravista, l’amore cercato e temuto ancora resistono.

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Giulio Maffii ha diretto la collana di poesia contemporanea e plaquette per le Edizioni Il Foglio. Collabora con “Il Corriere di Catania.it” e svolge opera di traduzione poetica. È stato uno degli organizzatori italiani del festival mondiale “Palabra en el mundo”. Ha scritto saggi e articoli critici sulla poesia del Novecento. Ha  pubblicato, tra l’altro, L’umiltà del poco (2010, Akkuaria), L’odore amaro delle felci (2012, Ed. della Meridiana), con cui ha vinto il “Premio Sandro Penna” per l’inedito nel 2011, e la raccolta di racconti La caduta del tempo (2008, Il Foglio). Suoi lavori sono stati tradotti in spagnolo, inglese e romeno. È in uscita un suo saggio sulla poesia dal titolo Le mucche non leggono Montale per Marco Saya Edizioni.

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